Fino a qualche tempo fa la notizia sarebbe stata impossibile, ma oggi le monache del convento di clausura di Santa Chiara di Oristano, fondato nel 1342, sbarcano su facebook.
La struttura ecclesiastica di clausura ospita ad oggi 10 religiose, con età compresa dai 42 ai 95, che hanno preso la decisione di rispondere alla curiosità di chi si chiede come sia la loro vita.
Un po’ di tempo fa sarebbe stato impensabile, ma oggi le monache di clausura approdano su Facebook e mostrano i loro volti. L’iniziativa è partita dal convento di Santa Chiara, fondato a Oristano nel 1342.
A completare il progetto è stata allestita una mostra fotografica, realizzata dal fotografo Gabriele Calvisi, avviando una raccolta fondi.
Le foto delle religiose, ritratte con estrema discrezione durante tutti i momenti della giornata, hanno dato vita ad una mostra fotografica generando una piccola collezione di merchandising costituita da graziose cartoline e piccole opere d’arte, ovviamente acquistabili direttamente dal sito internet e dalla pagina social del convento.
Alle religiose non è permesso uscire e l’unico contatto che avevano fino a poco tempo fa era quello dei dialoghi attraverso i parlatoi e la ruota dove i fedeli possono interloquire con le religose per chiedere di pregare per loro e a raccontare le loro vite, i loro problemi e le loro gioie. Ora possono farlo anche attraverso mezzi tecnologici, attraverso la loro pagina Facebook o il sito web.
Questi strumenti aiutano anche le monache a capire meglio il mondo che le circonda e a capire le situazioni per cui chiedere l’aiuto del divino.
Mentre l’incursione digitale in un mondo così sacro genera stupore nel mondo, le attività del convento si svolgono come sempre, con la stessa calma che le contraddistingue da quasi sette secoli.
Questi mezzi contemporanei riescono a far comprendere un mondo fatto di calma e di pace, di isolamento voluto, dove tutto il rumore della società viene lasciato fuori per dare spazio ad un’introspezione profonda e ad una grandissima fede, allo stesso tempo rendono possibile qualche vocazione che ne preservi l’esistenza.